Sessualità Maschile
Sessualità Maschile e Disturbi dell’Erezione
Come avviene l’erezione?
L’erezione è una complessa risposta fisiologica che dipende da una perfetta integrazione dei meccanismi vascolari, endocrini e neurologici. Fino a qualche anno fa si pensava che circa il 90% dei deficit erettivi fosse di origine psicologica, ma recenti studi hanno dimostrato la presenza di un’eziologia organica in circa il 50% dei casi di deficit dell’erezione. Due sono i meccanismi che determinano l’erezione:
1) Stimolazione psichica attraverso le immagini, le fantasie e gli stimoli erotici.
2) Stimolazione diretta dei genitali. Questi stimoli provocano un rilasciamento della muscolatura liscia del pene, mentre le resistenze periferiche diminuiscono e si ha un massiccio e rapido afflusso di sangue nei corpi cavernosi del pene che si espandono comprimendo le vene e quindi impedendo la caduta dell’erezione.
Quali sono le cause di un deficit dell’erezione (disturbo più noto con il termine impotenza?
Una causa importante e frequente è la riduzione della quantità di sangue che arriva al pene a causa di restringimenti arteriosi (arteriosclerosi, diabete, aumento dei lipidi, e del colesterolo, fumo, traumi, danni successivi ad interventi chirurgici) oppure ad aumento della fuga di sangue venoso dal pene. Le alterazioni delle vie nervose, successive a traumi o a particolari interventi chirurgici, di solito determinano un deficit erettivo.
Altra causa non infrequente è l’induratio penis plastica o morbo di Peyronie caratterizzato da placche fibrotiche della tunica albuginea e in seguito anche dei corpi cavernosi del pene che determinano un incurvamento, che può causare dolore durante il rapporto. Un disturbo dell’erezione può avere anche un’origine ormonale sia per mancanza dell’ormone testosterone, cosa piuttosto rara, sia per eccesso di ormoni inibitori in particolare della prolattina.
Cosa si può fare?
Un colloquio con l’andrologo o lo psicologo può essere molto utile o risolutivo se la causa dell’impotenza è un problema organico o psicologico oppure se vi è una forte componente ansiosa. Se la causa è vascolare si può ottenere un risultato positivo utilizzando alcuni farmaci come la Prostaglandina E1, che si somministra tramite iniezioni intracavernose, oppure il Sildenafil citrato, l’Apomorfina , il Vardenafil, il Tadalafil o l’Avanafil che sono in commercio sotto forma di compresse orali.
Possibili strategie terapeutiche
Tutti questi farmaci vanno somministrati sotto stretto controllo specialistico perché se mal utilizzati possono creare gravi problemi collaterali. Infine nelle forme più gravi o resistenti ai farmaci si può ricorrere ad interventi chirurgici che migliorano l’afflusso di sangue al pene oppure si può inserire una protesi peniena all’interno dei corpi cavernosi.
In ogni caso l’impotenza è una situazione risolvibile: parlarne con uno specialista aiuterà a trovare la soluzione corretta caso per caso.
Barada JH. More Recent Research in Erectile Dysfunction. Medscape. 19 ottobre 2004
http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/228495/gerardi-impotenza-sessuale.html
Disturbi Dell’ Eiaculazione
Quanto deve durare un rapporto “normale”?
E’ difficile dirlo, molto dipende dalla soggettività dei due partner. Ciò che è troppo breve per qualcuno può essere assolutamente normale per un altro. In alcuni casi però l’eiaculazione avviene addirittura prima dell’introduzione del pene in vagina o dopo pochi secondi. Il fatto è che, quando ci si sente eiaculatori precoci, possono nascere insicurezze e timori che condizionano la vita sentimentale e relazionale.
Cosa si deve fare?
Consultate un andrologo che può escludere che vi sia una causa organica (infiammatoria o neurologica) e impostare una terapia corretta. Anche quando non si riesce a trovare, una causa specifica è, in alcuni casi possibile intraprendere una terapia farmacologica specifica che migliora il sintomo.
Sul fronte farmacologico si annunciano importanti novità; è in arrivo una nuova molecola: la Dapoxetina. E’ questa una sostanza che agisce a livello del sistema nervoso centrale alzando i livelli di serotonina, un importante “freno naturale” dell’eiaculazione. L’assunzione è al bisogno , con tutte le problematiche psicologiche che questo può scatenare, almeno un’ora prima del rapporto. Gli effetti collaterali sono riferiti a problemi gastro-intestinali e lo scatenarsi un’occasionale di nausea e senso di vomito.
http://www.youtube.com/watch?v=9OH-NumaZ0Y
Disturbi del desiderio:
Il desiderio sessuale è prodotto nella parte più antica del nostro cervello, il rinencefalo. Inoltre il desiderio sessuale è influenzato dagli ormoni: il testosterone che facilita il desiderio, la prolattina che invece lo inibisce. Una caduta del desiderio può essere dovuta anche ad un’insoddisfazione professionale, stress, grave lutto o problemi nella relazione con la partner.
In queste situazioni l’attenzione spesso si focalizza su pensieri o aspetti meno piacevoli o addirittura negativi della vita sessuale. A volte può essere normale avere una caduta del desiderio, quando la partner non è disponibile oppure quando ci si trova in una situazione pericolosa e stressante. Accertamenti: è consigliata una visita andrologica. Alla quale seguiranno le valutazioni ritenute più opportune. In genere si eseguono dei dosaggi ormonali.
Cosa si può fare?
Se la caduta del desiderio è legata ad una carenza ormonale può essere trattata facilmente con farmaci mirati. Le cause psicologiche richiedono un intervento psicoterapeutico appropriato. Molto importante è analizzare le proprie fantasie erotiche sia per scoprire eventuali blocchi psicologici sia per liberare e aumentare il desiderio sessuale.
Alterazioni anatomiche del pene
Quando il pene è “piccolo”
Scrive il saggista Marañón: “Il mito della virilità quantitativa è talmente radicato nella natura umana che, più o meno esplicitamente, il valore dell’uomo, si valuta soprattutto dalla potenza fisiologica, dalle dimensioni e dalla forma anatomica del sesso. Un uomo non si vergogna del suo apparato digerente deficiente o della sua inferiorità motoria, ma quando gli manca l’appetito sessuale (e, noi aggiungiamo, crede di non avere un genitale adeguato) il disgraziato si strappa i capelli con grida di disperazione, come Ovidio nei suoi versi immortali; o come Jean Jacques Rousseau sprofonda in una inguaribile misantropia”.
Bisogna sempre ricordare che il pene nelle dimensioni e nella forma può variare in modo considerevole da persona a persona. Quando è flaccido il pene misura mediamente in lunghezza da 6 a 10 centimetri. In erezione queste misure aumentano di 7 -10 centimetri. La rilevazione di tale misure è peraltro resa molto delicata dal fatto che, come i livelli di erezione sono di volta in volta differenti, così anche lo stato di flaccidità può essere maggiore o minore a secondo di vari fattori: ansia, stress, temperatura ,ecc. Le dimensioni del pene non sono in rapporto costante con lo sviluppo fisico generale dei vari individui. E’ opinione comune che a uno sviluppo corporeo accentuato corrispondano misure del pene adeguate e d’altronde è pure un mito diffusissimo che gli uomini piccoli e brevilinei siano dotati di misure molto abbondanti. Entrambe queste opinioni non sono confortate da dati statistici. Le dimensioni del pene non condizionano il piacere sessuale che si prova o che si dà, né determinano la “desiderabilità” come partner sessuale. Comunque da recenti stime si calcola che le misure del proprio pene renderebbero insoddisfatto almeno un uomo su sei.. Secondo uno studio condotto in Israele, il problema del pene corto affliggerebbe quasi il 15 per cento della popolazione maschile. Più cauti sarebbero invece i ricercatori dell’Università di San Diego in California che hanno presentato una singolare ricerca in cui risulterebbe che solo il 2 per cento dei casi da loro osservati sono definibili come “pene piccolo” o “nascosto” ossia con una lunghezza in erezione inferiore ai 7 centimetri. Al di sopra di queste dimensioni il pene viene considerato normale. Sempre questo gruppo di ricercatori considera le dimensioni ritenute “ideali” di 8,8 centimetri di lunghezza a pene flaccido di 12,5 centimetri in erezione; 9,9 centimetri di circonferenza a riposo e 12,5 centimetri quando è turgido. Nei casi di vera “microfallia”, cioè di pene piccolo, oggi sono possibili alcuni interventi chirurgici che permettono di esteriorizzare la parte nascosta dell’organo maschile. Si tratta in sostanza della sezione del legamento sospensore e dello scollamento dei corpi cavernosi dalla sinfisi e dalle branche ossee ischio-pubiche. Sono interventi molto delicati e con indicazioni molto ristrette e precise soprattutto per le gravi complicanze dovute alle lesioni che si possono avere a livello delle strutture vascolari e nervose che sono coinvolte nell’erezione. Viene anche le segnalato nell’obeso la possibilità di utilizzare la liposuzione del grasso sovrapubico che è presente ne monte di Marte che determina un arretramento del piano cutaneo consentendo così un allungamento del pene più virtuale che reale. E’ possibile, in alcuni casi, aumentare anche la circonferenza del pene con la tecnica che prevede l’impianto al di sotto della cute dell’asta del tessuto adiposo precedentemente aspirato. Anche questa procedura chirurgica non è priva di inconvenienti quali infezioni o necrosi del tessuto adiposo impiantato oppure il ritorno graduale alla dimensioni di partenza sempre per retrazione e riassorbimento del grasso innestato.
Quando il pene è curvo
In medicina per indicare un incurvamento ventrale, verso il basso, del pene si usa il termine griposi. A volte l’incurvamento può interessare solo il glande (cioè la parte terminale del pene) mentre l’asta è dritta. Altre volte tutta l’asta del pene è ricurva in modo così grave da impedire il normale rapporto sessuale o permetterlo ma con dolore . Molti casi d’incurvamento ventrale del pene sono associati ad una ipospadia, cioè un’alterazione abbastanza frequente dei genitali esterni maschili, in cui l’uretra (il canale che trasporta l’urina dalla vescica all’esterno) non termina alla punta ma prima, sulla faccia ventrale del pene.
La griposi, oltre ad essere congenita, può avere altre cause. Ad esempio può essere secondaria al morbo di Peyronie (cioè un indurimento e una fibrosi dell’albuginea e dei corpi cavernosi del pene), a traumi dei genitali, a restringimenti dell’uretra con sclerosi circostante . E’ importante, di fronte a una tale patologia, avere le idee chiare e precise, senza mai drammatizzare perché questo atteggiamento può scatenare timori e paure tali da condizionare pesantemente la propria vita futura a livello relazionale e sessuale. Prima di tutto occorre valutare il grado di incurvamento ed escludere una eventuale causa secondaria come la già citata malattia di Peyronie o la copresenza di una ipospadia che, in numerosi casi, vanno comunque trattate chirurgicamente con tecniche specifiche e particolari. La visita andrologica risulta il primo passo per stabilire alcuni aspetti che permettono già di fare una diagnosi, ad esempio la presenza di un’uretra non completamente sviluppata. Se la visita risulta insufficiente a chiarire il problema allora può essere importante valutare il pene quando è in erezione; a questo proposito è molto utile una ecografia dinamica dopo una iniezione nei corpi cavernosi di un vasodilatatore come la Prostaglandina E1. Questo esame permette di valutare l’ecostruttura del pene e di mostrare eventuali placche tipiche della malattia di Peyronie. Un’altra valutazione che in alcuni casi preferiamo perché assolutamente non invasiva e incruenta è l’autofoto del pene in erezione. Si consiglia di scattare in diverse proiezioni alcune fotografie con un apparecchio fotografico digitale oppure con una macchina fotografica tipo Polaroid, quando il pene è in erezione. In questo modo risulta relativamente semplice valutare il tipo e il grado di incurvamento presente. Se l’incurvamento è grave, l’indicazione è un intervento chirurgico che ristabilirà la corretta situazione anatomica. Chi è portatore di questa malformazione spesso non è informato della possibilità di una sua correzione; si chiede se è normale o no e ciò non fa che alimentare in modo vorticoso le sue paure e le sue ansie impedendo così di acquisire quella necessaria tranquillità e sicurezza che permettono di iniziare o continuare una normale relazione affettiva e sessuale. Credere di possedere un pene malformato è una delle idee più negative e distruttive che si possa avere. Questo può portare a sentirsi inadeguati fino ad evitare qualsiasi tipo di relazione.
http://archiviostorico.corriere.it/1996/febbraio/19/Pene_segrete_co_0_9602196414.shtml